La sofferenza psichica e le sue modalità di espressione assumono un significato specifico quando vengono messe in relazione al contesto sociale e culturale di riferimento. Ciò diventa particolarmente rilevante in un mondo sempre più multiculturale. Gli strumenti teorici e operativi dell’antropologia medica consentono di superare il concetto di “sindromi culturali” e di leggere le relazioni dinamiche tra la sofferenza psichica, il contesto reale e la dimensione culturale. Attraverso i concetti di biopotere, violenza strutturale, incorporazione e idioms of distress si indagherà come i vincoli strutturali determinano lo sviluppo del malessere e le modalità culturalmente significative per esprimerlo.
Alla luce di una tale prospettiva politica sulla salute mentale, in un’ottica di giustizia sociale, relativa alle disuguaglianze e di salute e alle sue determinanti sociali, verrà, inoltre, analizzata la funzione collettiva del dispositivo di cura psicoterapia e verranno delineate alcune traiettorie per un suo rinnovamento.
E queste ipotesi di rinnovamento del dispositivo psicoterapia le costruiremo a partire sia da una prospettiva politica che tenga conto delle determinanti sociali della salute e dei vincoli strutturali che determinano culturalmente l’espressione del malessere, ma anche da una prospettiva storica: cercheremo di disegnare una storia della psicoterapia antropologicamente e socialmente orientata, attenta a come le teorie e le pratiche cliniche si siano costruite a partire da particolari e specifiche visioni dell’uomo e del mondo.
N. B. I crediti ECM di questo corso valgono per l’anno 2023 sia per il triennio 2023-2025 sia per il recupero del triennio 2021-2023 (nel caso in cui test venga completato prima del 31.12.2023). Il test finale sarà disponibile a partire dal 16 dicembre.